- Questo evento è passato.
VILLA DELL’AMBROGIANA: UN’IDENTITÀ DA COSTRUIRE
16 Marzo 2019, ore 10:00 - 13:00
Gioiello architettonico e paesaggistico incastonato nella Val d’Arno, la Villa dell’Ambrogiana, mantenne la sua funzione di magnifica residenza ducale fino al XVIII secolo, quando il profondo mutamento del quadro socio-culturale ne determinò l’alterazione d’uso in favore di destinazioni diversificate che hanno condotto nel tempo ad un progressivo snaturamento: prima villa di campagna, casa di pena femminile e penitenziario maschile, poi manicomio criminale e quindi ospedale psichiatrico giudiziario.
L’amministrazione si è fortemente impegnata affinché questo luogo possa tornare ad essere vissuto dalla città e a tal fine, ha chiesto al Demanio, proprietario della struttura, di avere il bene in concessione per alcuni mesi per aprire le porte del complesso, in attesa che vengano definiti gli sviluppi futuri.
Una questione centrale è sicuramente l’inserimento della Villa Medicea nel sito seriale UNESCO “Ville e Giardini Medicei”.
Intervento di apertura
Una visione sul futuro!
Paolo Masetti, Sindaco di Montelupo Fiorentino
Modera
Francesca Velani, Vicepresidente di Promo PA Fondazione
Identità e valorizzazione: obiettivo sito Unesco “Ville e Giardini Medicei”
Alessandro Compagnino, Dirigente Settore Patrimonio Culturale, Siti Unesco, Arte Contemporanea, Memoria Regione Toscana
Carlo Francini, Coordinatore Scientifico Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO
Marco Mozzo, Direttore Ville Medicee di Cerreto Guidi, della Petraia e di Castello
Gabriele Nannetti, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
Ambrogiana aperta! Elementi di riflessione
L’Ambrogiana narrata
Aglaia Viviani, Assessore alla Cultura di Montelupo Fiorentino
Le linee di indirizzo per la valorizzazione del Compendio Ambrogiana
Riccardo Manetti, Responsabile Urbanistica Comune di Montelupo Fiorentino
Lo studio di fattibilità: analisi e proposte
David Palterer, P&M Architecture – CoopCulture
Dibattito e conclusioni
Light Lunch