Smart working: come trasformare una caduta in un tuffo

Trasformare una caduta in un tuffo, il che è un modo più sportivo e accattivante dell’invito a cogliere opportunità dalle crisi. Con questo titolo Luciano Hinna presenta una serie di riflessioni sullo smart working, da lui curate e sistematizzate, in modo da offrirci una panoramica completa delle problematiche, che sono state affrontate e che dovranno essere affrontate e risolte nei prossimi mesi e forse anni da questo nuovo modello organizzativo, lo smart working appunto o lavoro agile, come preferisce chiamarlo il nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha visto con la pandemia un incremento che supera il 1000 per cento rispetto ai numeri del 2019.

Si diceva che l’approfondimento è completo e in effetti la trattazione,  è rivolta a tutte le organizzazioni che utilizzano il lavoro agile e non solo alla pubblica amministrazione per la quale vi sono peraltro i maggiori approfondimenti.

Si va dall’inquadramento giuridico dell’istituto e alla sua evoluzione, agli aspetti più propriamente organizzativi, che hanno una importante focalizzazione sulla performance e sui controlli interni. La vita del lavoratore in smart working è altresì esaminata sotto altri profili, prima di tutto quello del benessere organizzativo ma poi anche quello della formazione, indispensabile in un periodo in cui ci attendono importanti riforme e in materia di differenze di genere, che assumono una particolare importanza per temi, come il diritto alla disconnessione, alle pause e alla conciliazione vita-lavoro.

Siamo quindi di fronte a un vero e proprio manuale, che ha il pregio di fondarsi sulle esperienze realizzate dai tanti Autori, che hanno preso in carico i vari capitoli in cui si articola il testo, supportati dagli istituti di ricerca coinvolti nella rete attivata dall’Universitas Mercatorum.

Il risultato è un lavoro che supera il tradizionale approccio delle riflessioni sul tema, che partono da una visione prevalentemente giuslavoristica, con apporti multidisciplinari, che Luciano Hinna ha saputo coordinare e ottimizzare.

Non è possibile qui citare  i tanti collaboratori,  parimente meritevoli ma non si può prescindere dal richiamare  nelle  conclusioni le proposte che  Luciano Hinna  avanza nel suo approccio innovativo e disruptive, sottolineando che “”siamo tutti dei “perfetti difettosi” (copyright Cocciante) e pertanto siamo tutti convinti che lo smart working di oggi, improvvisato e non strutturato, migliorerà: sarà certamente differente da quello che avremo tra qualche anno perché i cambiamenti che saranno intervenuti nel frattempo avranno fatto la differenza “” .

Ci si trova dunque, secondo l’Autore, di fronte a un grande percorso di change management, al quale tutti possono collaborare. Ecco dunque l’invito a utilizzare i post-it nella nuova versione digitale, inserendoli in una “ruota” dove sono definiti i vari aspetti, che sono da affrontare in questo percorso, in modo da poterli riempire di idee e proposte, come note da mettere in una partitura, alimentata da tutti i membri dell’organizzazione, che collaboreranno così in squadra a dare corpo a una composizione in continua evoluzione.

Gaetano Scognamiglio