Politiche pubbliche e reti di impresa: stato dell’arte e prospettive

Annalisa Giachi, Responsabile Ricerche PROMO P.A. Fondazione

 

Con l’introduzione nell’ordinamento italiano della disciplina del  contratto di rete (legge n.33/2009), il legislatore ha finalmente messo a punto uno strumento concreto per agevolare la libera aggregazione tra imprese e superare il noto problema della frammentazione e della piccola dimensione del tessuto economico produttivo italiano.

Promo P.A. Fondazione con il supporto di Unicredit ha realizzato un’indagine finalizzata ad  analizzare il tema delle reti dal punto di vista peculiare della pubblica amministrazione e delle politiche pubbliche di sostegno alla competitività di impresa, con due obiettivi: da un lato, analizzare  in chiave comparata i bandi che sono stati emessi sulle reti di impresa dalle diverse pubbliche amministrazioni (Regioni, ma anche Province e CCIAA) e, dall’altro lato, ricostruire lo stato dell’arte dei progetti e valutarne i primi impatti rispetto agli obiettivi di consolidamento della capacità competitiva delle PMI.

I bandi sulle reti d’impresa rappresentano un fenomeno innovativo, recentissimo e sperimentale. L’80% dei bandi analizzati sono stati banditi nel 2011 e risultano ancora tutti aperti, mentre 6 di essi si trovano nella fase di analisi dei progetti presentati. Benché i riscontri del mercato non siano  ancora misurabili in modo puntale, i risultati dell’indagine fanno emergere alcuni interessanti spunti di riflessione.

In primo luogo, le reti hanno rappresentato e rappresentano uno straordinario volano per la crescita della stessa PA, grazie alla possibilità di interagire con le aziende del territorio, conoscerne la progettualità e infondere la cultura della collaborazione, dell’innovazione ed internazionalizzazione.  A livello organizzativo la gestione dei bandi ha posto gli Enti dinanzi a dinamiche nuove e diverse, costringendoli a gestire  al meglio le risorse economiche a diposizione, in un contesto di contrazione dei budget e degli organici.

In secondo luogo, l’analisi dei criteri di valutazione presenti nei bandi consente di avere un quadro chiaro degli obiettivi strategici che l’Ente intende perseguire, obiettivi estremamente variegati che riguardano il supporto ai processi aggregativi in quanto tali, ma anche l’innovazione, l’internazionalizzazione, l’occupazione.
 
In linea generale, si può dire che al crescere del livello di innovazione tecnologica richiesta dal bando aumenta l’attenzione sui risultati attesi per il progetto, per cui il focus si sposta dalla realizzazione della rete all’innovazione che la rete è in grado di generare.

In terzo luogo, dall’indagine è emersa la centralità della relazione impresa-banca-PA. Le aziende che partecipano al bando devono ricorrere al finanziamento bancario per realizzare il business plan, per questo risulta cruciale l’intervento degli istituti di credito. In questo senso, occorre riflettere sulle modalità più opportune attraverso cui le banche possano farsi motore di sviluppo e crescita anche accompagnando lo strumento delle reti di impresa. La PA, dal canto suo, deve avviare un lungo percorso che porti ad una maggiore trasparenza nel processo di selezione dei progetti e ad un miglioramento della gestione degli aiuti da erogare alle aziende del territorio.

Il dato comunque positivo che emerge dall’indagine è la volontà concreta della PA, attraverso questa tipologia di iniziative, di stimolare le aziende del territorio a sviluppare la cultura della collaborazione e del partenariato tra le imprese, tenendo presenti le vocazioni territoriali e le specificità settoriali. Il processo è appena iniziato e solo nel medio-lungo termine sarà possibile valutarne l’impatto effettivo.

La ricerca realizzata da Promo PA Fondazione e Unicredit sulle caratteristiche dei bandi emessi dalla PA per sostenere le reti di imprese sarà presentata in occasione del Convegno “Politiche pubbliche e reti di impresa: stato dell’arte e prospettive”, che si svolgerà a Lucca il 19 aprile 2012.

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Rassegna stampa:

Il Tirreno, 17 aprile 2012