Affrontare il disastro idrogeologico, un problema di cultura e di risorse: l’opportunità dei fondi europei

Gaetano Scognamiglio, Presidente PROMO P.A. Fondazione

 

Sappiamo di vivere in un Paese pieno di contraddizioni, delle quali ci accorgiamo quando i nodi vengono al pettine. Pur ammettendo l'eccezionalità degli ultimi eventi metereologici, che hanno causato danni e vittime non solo in Italia ma in tutta Europa, rimane il fatto che in Italia allargare una finestra – ammesso che ci si riesca – richiede mesi, ma costruire con tutte le autorizzazioni del caso in una zona di rispetto idrogeologico sembra più semplice. Il rimpallo di responsabilità, agevolato dalla sovrapposizione di competenze, l'instabilità legislativa, che mutando il quadro istituzionale rende assai difficile risalire nel tempo ai titolari delle funzioni autorizzative  e infine il mai troppo deprecato labirinto normativo (specie nel settore delle opere pubbliche), ci faranno assistere ad anni di indagini, dalle quali assai probabilmente non si capirà chi siano i responsabili. Un responsabile comunque c'è ed è un sistema cultural-politico, trasversalmente condiviso, nel quale si pensa di risolvere i problemi sovrapponendo norme a norme, in nome di una pretesa semplificazione, addossando poi tutte le colpe alla burocrazia, che non fa che attuare quelle norme.

Bisogna tuttavia pensare alla messa in sicurezza del territorio, che richiede ingenti finanziamenti e che è molto difficile possano essere reperiti nel bilancio dello Stato e tanto meno in quelli degli Enti Locali.
È allora ai fondi europei che bisogna guardare: la lotta ai cambiamenti climatici è infatti uno dei cinque temi principali della strategia globale Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. In particolare, la strategia punta a garantire che entro il 2020 le emissioni di gas serra dell’UE siano ridotte del 20 %, il 20 % dell’energia provenga da fonti rinnovabili e vi sia un aumento dell’efficienza energetica del 20 %.
Il maggiore ricorso all’energia prodotta localmente ridurrebbe la dipendenza dalle importazioni e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio contribuirebbe ad abbattere l’inquinamento atmosferico e i costi che ne derivano sotto il profilo sanitario e sotto quello dell'impatto ambientale e dei conseguenti rischi idrogeologici.
In considerazione della rilevanza di quest'ultimo tema, si trovano finanziamenti sia nell'ambito dei programmi a gestione diretta dell'Unione che in quelli a gestione indiretta.
Tra quest'ultimi, in tutti i documenti di programmazione dei fondi strutturali delle Regione italiane nell'ambito dell'Asse dedicato all'ambiente sono presenti strumenti per finanziare progetti finalizzati alla prevenzione dei danni conseguenti al rischio idrogeologico, all'erosione delle coste, ecc.
La politica ed i finanziamenti per la lotta contro i cambiamenti climatici sono presenti anche nell’accordo di partenariato tra Italia e Unione Europea 2014-2020, dove l’obiettivo 5 si riferisce a “Promuovere l’adattamento a cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi” e dove vengono riprese le indicazioni contenute nella Comunicazione della Commissione Europea “An EU Strategy on adaptation to climate change” 16.4.2013 COM (2013).
La tematica è infine presente anche nell'ambito dei programmi di cooperazione transfrontaliera e transnazionale.

Quindi le risorse ci sono se vi è la capacità di una adeguata azione progettuale per intercettarle e utilizzarle a beneficio del territorio.
Per questi motivi gli Enti devono mettere nei loro obiettivi strategici una forte azione di diffusione fra gli addetti ai lavori  delle conoscenze sui finanziamenti europei, superando il concetto che la materia possa essere delegata a solito ufficio Europa, magari marginale nell'organigramma.
Solo con professionalità adeguate e diffuse si potranno infatti utilizzare quei fondi senza i quali sarà più difficile rimediare alla debolezza del nostro territorio e ai rischi che ne conseguono.

 


Riproduzione riservata
Per altri articoli di approfondimento clicca qui