Verso il … rapporto annuale su la “PA vista da chi la dirige”

Ioletta Pannocchia, Direttore Generale, PROMO P.A. Fondazione

 

Nei prossimi giorni i dirigenti della Pubblica Amministrazione centrale e locale si esprimeranno sull’attuale situazione della PA.
Le opinioni raccolte costituiranno il nucleo del rapporto, che, condotto come ogni anno da PROMO PA Fondazione su iniziativa del Dipartimento della Funzione Pubblica, verrà presentato al prossimo FORUM PA.

Scopo del rapporto è quello di dare voce a chi deve fare funzionare la complessa e articolata macchina della Pubblica Amministrazione, che specie negli ultimi tempi deve inseguire adempimenti frutto di “normative imprecise e incoerenti (così Guido Rossi sul Sole 24 Ore del 7 aprile, pag 1, dove ne commenta cause ed effetti)”, accavallatesi negli ultimi tempi.

La ricerca alla base del Rapporto è nata con l’obiettivo di sondare le opinioni della dirigenza e soprattutto capire come gli addetti ai lavori, esperti e conoscitori del contesto lavorativo recepiscono “a caldo” e nel medio-lungo periodo gli effetti di riforme che non finiscono mai.
Nel corso degli anni, il rapporto  ha individuato i tratti mutevoli e in evoluzione della  figura  del dirigente pubblico, che pensato come baluardo dell’imparzialità e del buon andamento della PA, si è trasformato, in termini meno costituzionali e più in voga dagli anni novanta in poi, nella difficile interpretazione del titolare della efficienza, efficacia, economicità dell’azione amministrativa.
Oggi i dirigenti pubblici sono civil servant – non più tanto sicuri nelle proprie garanzie contrattuali e nella stabilità del contratto come un tempo – che in un contesto in veloce e continuo divenire,  navigano  con in mano il timone della managerialità e alle spalle il bastone delle vecchie e nuove responsabilità, nel mare in burrasca del continuo calo di risorse dedicate alla PA, tra una manovra economica e l’altra. A questo si aggiunge il calo degli occupati nel settore dal 2001 a oggi. Nel confronto con la situazione mondiale i dipendenti delle nostre amministrazione e aziende pubbliche rappresentano il 14, 3 per cento degli occupati a fronte del 24,3% della Francia, del 21,4% dei Paese Bassi (che vantano la migliore PA del mondo), del 18,6% del Regno Unito (fonte: The Economist, Il mondo in cifre 2013, Internazionale, pag 59).
Nell’impianto del rapporto 2013, pur ritrovandosi – ed è la prima volta da quando è nato il rapporto – in una situazione di stallo istituzionale in assenza di Governo dopo 55 giorni dalle elezioni politiche, molte le novità su cui verterà l’indagine. Innanzitutto il tema della legalità ed integrità dell’azione amministrativa, un aspetto che ha trovato fin dalla prima indagine particolare spazio nel questionario della ricerca, che quest’anno acquista particolare rilievo per le novità introdotte dalla Legge anticorruzione 190/2012 e per le conseguenze sul piano organizzativo connesse all’elaborazione dei piani triennali di prevenzione della corruzione, delle attività di monitoraggio e dell’ aumento dei vincoli sull’attività amministrativa.
Sempre  sul versante organizzativo, si valuteranno gli effetti del DPR sul codice di comportamento e quelli legati alla piena attuazione della riforma sulla trasparenza, introdotta dal D.Lgs. 33/2013 attuativo della Legge anticorruzione.
L’analisi indagherà poi sui risultati della applicazione della spending review, anche sul versante organizzativo, anche con riguardo alle connessioni con il nuovo regime del personale e della dirigenza. Particolare attenzione sarà riservata alla valutazione sul riordino del sistema di reclutamento e di formazione dei dipendenti pubblici e delle scuole pubbliche di formazione.
Nello stesso ambito sarà fatto il punto sulla gestione del ciclo della performance, alla luce della Delibera CIVIT n. 6/2013 (“Linee guida relative al ciclo di gestione della performance per l’annualità 2013”)  e dei criteri di valutazione della performance per Dirigenti e dipendenti introdotti dal D.L. 95/12 convertito in L. 135/12 (spending review).

Un approfondimento ad hoc sull’innovazione tecnologica per verificare l’effettiva implementazione dei principi dell’Agenda digitale (e-identity; e-health; e-payments), volta a una reingegnerizzazione dei processi a monte dei servizi “di sportello”, e la consapevolezza dei dirigenti dei vantaggi che comporta l’adozione del cloud computing nella pubblica amministrazione, a livello di riduzione dei costi e di maggiore efficienza attraverso il processo di razionalizzazione dei Data Center sul territorio e il progressivo utilizzo di tecniche di virtualizzazione in modo diffuso.
Infine, sarà interessante capire le ricadute a livello gestionale  del Decreto Legge n. 35/2013 sul pagamento dei debiti scaduti della PA.

Il sondaggio sarà attivo nelle prossime tre settimane ed i risultati saranno presentati al Forum PA 2013 dal 28 al 30 maggio prossimo.
 


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