Spending review, le novità per gli acquisti pubblici: sempre più centrale il ruolo di Consip

Ioletta Pannocchia, Direttore Generale, PROMO P.A. Fondazione
 

E' al rush finale alla Camera la conversione del decreto legge 7 maggio 2012, n. 52, recante "Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica",  attesa al massimo entro il 7 Luglio 2012.
Il risparmio atteso dal lavoro del Comitato per la riqualificazione della spesa, nominato da Monti, che oltre dal Ministro Giarda è composto dal Ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi, e dal Viceministro dell'Economia Vittorio Grilli, dovrebbe ammontare a 4,2 miliardi (5 dopo il terremoto dell'Emilia Romagna) di euro nel periodo giugno-settembre 2012 per scongiurare l'aumento dell'IVA ad ottobre.
Alcune novità riguarderanno la spesa per gli acquisti della PA centrale e locale, che nel 2011 ammonta complessivamente a 136 miliardi di euro, di cui 69 in Sanità.
Sul tema il più massiccio intervento sulla spesa fatto fino ad oggi, è stato a livello organizzativo la centralizzazione degli acquisti, in primo luogo la nascita e lo sviluppo di Consip, in secondo luogo la creazione delle centrali di acquisto regionali e la spinta verso la costruzione di un sistema a rete.
Ad oggi passano da Consip  29 miliardi  dei 136 totali, tuttavia  si stima che con il "metodo Consip" sia stato ottenuto un risparmio di 4 miliardi sui 29 gestiti direttamente ed in parte indirettamente.
Per questa ragione il legislatore si sta muovendo attivamente con una serie di interventi, in parte rivolti alla Pubblica Amministrazione, in parte rivolti alle imprese che spingono verso la centralizzazione degli acquisti. L'obiettivo è quello di:

  • ­allargare il raggio di azione di Consip, ampliando le categorie di beni che possono entrare a far parte del programma di razionalizzazione degli Acquisti e gli obblighi dei soggetti che vi accedono;
  • ­potenziare il ruolo delle CAT – Centrali di committenza territoriali, cioè di quelle strutture che a livello regionale concentrano la domanda di acquisto o in ambito sanitario o per gli EELL;
  • ­aumentare i controlli e la trasparenza.

Tra le diverse azioni proposte collegate alla spending review nel mondo degli acquisti possiamo evidenziare:

  • ­la spinta all'utilizzo dei sistemi informatici nelle gare di forniture di Beni e Servizi;
  • ­il rafforzamento del raggio di azione di Consip con la definizione di "costi standard" e parametri "imprescindibili" per le strutture pubbliche.
    I parametri prezzo-qualità individuati dalla Consip diventano "imprescindibili" per la PA, che, se possibile devono attuare parametri migliorativi. Consip diventa l'unica via per gli acquisti di beni e servizi dei Ministeri. Le amministrazioni statali e le loro organizzazioni periferiche dovranno rivolgersi alle convenzioni Consip per ogni acquisto di beni e servizi (a condizione che esista una convenziona attiva per quel bene). Potranno acquistare sul mercato solo se una convenzione è esaurita. Fino ad oggi l'obbligo esisteva solo per 8 categorie merceologiche. Anche ASL e Ospedali sono obbligati a cercare un bene in prima battuta tramite le centrali di acquisto regionali, se non lo trovano, non possono più cercarlo sul mercato, ma devono rivolgersi a Consip.
    Tutte le Amministrazioni Pubbliche (Comuni compresi) devono pescare dal catalogo centralizzato (MEPA) per i loro piccoli acquisti sotto la soglia comunitaria (130mila per le amministrazioni statali, 200mila per quelle locali).
    Si stima infatti che con il "metodo Consip" si ottenga un risparmio medio sui prezzi del 19 per cento.
    Una apposito emendamento al decreto 52/2012 al Senato, ha allargato il raggio di azione a Consip, stimando un passaggio dai 29 miliardi ad almeno 39, ottenendo così un risparmio stimato di almeno 2 miliardi.
  • ­E' inoltre prevista l'attivazione di nuove centrali di acquisto regionali e lo sviluppo del sistema a rete.
  • ­Ogni amministrazione dovrà avere un responsabile per i tagli alla spesa.
  • Vengono rafforzati, infine, i poteri di controllo dell'Osservatorio sui contratti pubblici abbattendo i limiti dell'entità delle gare pubbliche controllate, da 150.000 a 50.000 euro.

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