Manovra d’estate e tagli agli enti: ma la bacchetta magica dov’è?

 

Ma la bacchetta magica dov’é?

Tagliare e mantenere inalterata quantità e qualità dei servizi. Ma la bacchetta magica dov’é?
La manovra finanziaria del D.L. 782010, in corso di conversione, ha dato il via a idee risolutive di chi anche con le migliori intenzioni, propone metodi e strumenti per abbattere i costi, eliminare gli sprechi e mantenere inalterato il livello di servizi.
Il ragionamento a nostro avviso non tiene conto di due fatti:
1) non tutti gli enti  sono "spreconi". Ve ne sono di quelli amministrati in modo egregio, dove i margini di manovra sono pressoché nulli se non si riducono i servizi;
2) il taglio alla spesa pubblica è conseguente a una politica europea che fotografa l’impossibilità per il futuro di sostenere l’attuale sistema di welfare.
 
Allora meglio stare con i piedi in terra e prendere atto da subito che bisogna ripensare – non più a livello di ente ma a livello territoriale – fra enti pubblici, volontariato, fondazioni, modelli e strumenti che ottimizzando sinergie e sussidiarietà  possano produrre sistemi di welfare accettabili, compensando le minori risorse pubbliche.
Per fare questo serve una bella politica con la "P" maiuscola.
Poi tagliamo pure, anzi tagliamo doverosamente dove necessario. Ma non basta, a meno di non avere la bacchetta magica.
 
 
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