Ministro Renato Brunetta: “150.000 nuovi ingressi all’anno nella Pubblica Amministrazione”

I pensionamenti per quota 100, le vecchie e nuove regole per il calcolo delle possibilità assunzionali e, da ultimo, le comprensibili difficoltà nello svolgere le prove dei concorsi già banditi nell’attuale crisi pandemica, hanno portato a un’emorragia senza precedenti del personale della Pubblica Amministrazione. Soltanto negli Enti Locali i dipendenti sono diminuiti del 24,5% dal 2007 (1 dipendente su 4 in meno).

Il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, nel suo intervento del 12 aprile 2021 all’evento “Italia 2021” organizzato da PwC (PricewaterhouseCoopers), ha sottolineato come l’Italia abbia bisogno di “150.000 nuovi ingressi all’anno” nella PA. Soltanto i Comuni, e soltanto in vista della complessità degli appalti del Recovery Plan (e della necessità di rispettare i tempi), stimano in 60.000 i nuovi ingressi necessari nei prossimi 5 anni.

Le nuove regole per lo svolgimento dei Concorsi ci sono: si tratta dell’art. 10 del D.L. 44/2021, con la prova preselettiva sostituita dalla valutazione dei titoli (ma non quelli professionali, come accade invece per il bando per 2800 tecnici al Sud), unica prova scritta e eventuale prova orale.

Si tratta davvero di una grande e forse irripetibile occasione per entrare a lavorare nella Pubblica Amministrazione, dopo anni e anni di sostanziale blocco delle assunzioni.


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