Quale futuro per le città metropolitane: il modello Lione

Negli ultimi 20 anni sono molte le città europee che hanno saputo “reinventarsi”, cioè uscire da una situazione di crisi economica, sociale o di immagine complessiva per riaffermare una nuova identità e un nuovo posizionamento competitivo.

Sono casi di scuola ad esempio in Gran Bretagna le città di Birminghan, Manchester e Sheffield, poli manifatturieri in grave crisi economica che sono riusciti ad individuare nuovi indirizzi di sviluppo nel settore del turismo e del terziario avanzato, oppure, in Italia, la città di Torino, che ha saputo cogliere l’occasione delle Olimpiadi invernali del 2006 per cambiare totalmente la propria immagine proponendosi come un’importante destinazione turistica.

In questo panorama si inserisce anche la Metropoli di Lione, una città che, nell’arco di 20 anni, è riuscita a modificare radicalmente la propria immagine passando dall’essere un polo manifatturiero “grigio” e poco conosciuto a grande metropoli europea, sia a livello economico che sociale e culturale. Una città che, a differenza dei casi sopra citati, ha saputo investire su una pluralità di dimensioni e vocazioni, senza puntare su un modello monosettoriale o monotematico, ma piuttosto valorizzando diverse eccellenze e peculiarità. Una città che in pochi anni è uscita dall’anonimato ed ha scalato tutte le classifiche raggiungendo risultati sorprendenti che meritano di essere approfonditi.

Lione appare un caso di studio interessante per due ordini di ragioni: 1) sotto il profilo istituzionale, per le modalità con cui è stato gestito il passaggio da Comunità Urbana a Città Metropolitana, pur con uno status giuridico sui generis e con caratteristiche molto diverse rispetto all’Italia; 2) sotto il profilo dei risultati raggiunti, che sono di eccellenza in tutti i settori.

Promo PA Fondazione, in collaborazione con la Città metropolitana di Firenze, ha deciso di scegliere Lione come caso di studio interessante per tutte le altre Città Metropolitane, nell’ambito della riflessione che il nostro Paese sta portando avanti sul ruolo delle autonomie locali e sulle funzioni che questi nuovi soggetti debbono svolgere nel Paese.

Il rapporto di ricerca è stato presentato in un convegno a Firenze il 1 marzo 2017 ospitato dalla Città Metropolitana di Firenze, nella Sala Luca Giordano, di Palazzo Medici Riccardi.

Programma

Quale futuro per le Città Metropolitane? Confronto su un modello vincente: Lione

Ore 15.00 – Registrazione partecipanti 

Ore 15.30 – Apertura dei lavori
Dario NardellaSindaco Metropolitano di Firenze e coordinatore ANCI per le Città Metropolitane

Ore 16.00 – Introduzione ai lavori
Antonio Naddeo, Capo Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Vincenzo Del Regno, Segretario Generale della Città Metropolitana di Firenze

Ore 16.20 – Presentazione della Ricerca “Verso un sistema di governance metropolitano: il modello Lione”
Annalisa Giachi, Responsabile Ricerche Promo PA Fondazione

Ore 16.40 – Ne discutono i Sindaci metropolitani, i Direttori e i Segretari Generali delle Città Metropolitane e delle Aree Metropolitane italiane
Piero Araldo, Direttore Generale Città Metropolitana di Genova
Maurizio Caristia, Direttore Generale Comune di Sassari/Rete Metropolitana del Nord Sardegna
Giovanni di Pangrazio, Vice Presidente ANCI Abruzzo, già Direttore Generale Provincia dell’Aquila
Roberto FinardiSegretario Generale Città Metropolitana di Bologna
Raffaella Florio, Capo Dipartimento ANCI nazionale, Coordinamento Città Metropolitane e Aree vaste
Giuseppe Formichella, Segretario Generale Città Metropolitana di Torino
Antonio Meola, Segretario Generale Città Metropolitana di Napoli
Pietro Rubellini, Direttore Generale della Città Metropolitana di Firenze
Franco Sacchi, Delegato Città Metropolitana di Milano
Coordina: 
Gaetano ScognamiglioPresidente di Promo PA Fondazione

Ore 18.30 – Conclusioni 
Gianclaudio Bressa
, Sottosegretario con delega agli affari regionali e le autonomie, Presidenza del Consiglio dei Ministri