Riparte la valutazione dei dipendenti pubblici

Gaetano Scognamiglio, Presidente PROMO PA Fondazione


D’ora in avanti la relazione annuale sulla performance individuale di dirigenti e dipendenti pubblici dovrà essere redatta in modo lineare e semplice, tale da essere “di immediata comprensione” da parte di cittadini e utenti. In caso contrario non potrà essere validata dall’Organismo Indipendente di Valutazione, con sanzioni a carico dei redattori.
 
Ma non basta: gli Enti dovranno adottare regole adeguate perché nel processo di valutazione possano intervenire imprese e cittadini destinatari dei provvedimenti della pubblica amministrazione. Nella sostanza si cerca di porre un freno alle valutazioni in serie degli anni scorsi, tutte positive, frutto di un sistema di monitoraggio dei risultati delle attività dei funzionari, spesso troppo autoreferenziale.
 
Sono queste alcune delle importanti novità introdotte dal dlgs 74/2017, attuativo della riforma Madia, che ha modificato in modo profondo la precedente regolamentazione a suo tempo introdotta dal Ministro Brunetta col dlgs 150/2009.
 
Le novità non finiscono qui perché i componenti degli Organismi Indipendenti di Valutazione, che vigilano sul ciclo della performance, devono far parte di un apposito albo tenuto dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dovranno essere selezionati con procedure selettive pubbliche, per garantirne professionalità e indipendenza.
 
Sono molti gli adempimenti che dovranno essere realizzati dagli Enti prima di poter procedere nel futuro all’erogazione dei premi di produttività connessi all’esito delle valutazioni: si parte dall’adozione del Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance per passare alla redazione del Piano annuale della Performance, cui dovrà seguire una Relazione Annuale sulla Performance, la cui efficacia sarà subordinata alla validazione dell’Organismo Indipendente di Valutazione. 
 
Il tutto poi dovrà essere svolto nell’ambito degli indirizzi e dei modelli di valutazione che saranno forniti dal Dipartimento della Funzione pubblica.
 
Le nuove regole, già in vigore, richiederanno evidentemente un’adeguata capacità professionale per essere tradotte operativamente senza che la loro applicazione produca un aumento dei tempi e dei costi delle attuali procedure.

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