L’avvio della riforma della contabilità pubblica

Rocco Conte, Dirigente servizi finanziari Provincia di Firenze

 

Il termine “armonia” proviene, attraverso il latino, dal greco harmonia, ovvero: unione, proporzione, accordo.
Nella definizione greca antica, l'armonia è la combinazione di elementi contrastanti.
In generale, si indica con “armonia” qualsiasi equilibrio o conformità fra vari elementi; è l'accordo e la proporzione tra le parti che formano un tutto uno producendo un effetto gradevole ai sensi (armonia di forme, di colori, di profumi; l'armonia dell'universo; dello stile; delle idee, dei concetti; armonia tra pensiero e azione).

In termine ’”armonia” si usa, anche, in riferimento a quella concordia di sentimenti e opinioni che permette a tutti di vivere in armonia, infine, l’armonia oltre a ritrovarla nella musica, nell’arte, nella filosofia, nella natura è oggetto della contabilità della pubblica amministrazione dal 1° gennaio 2015.
 
L’armonizzazione contabile degli enti territoriali (ARCONET) è, dunque, il processo di riforma degli ordinamenti contabili pubblici diretto a rendere i bilanci delle amministrazioni pubbliche omogenei, confrontabili e aggregabili al fine di:

  • consentire il controllo dei conti pubblici nazionali (tutela della finanza pubblica nazionale);
  • verificare la rispondenza dei conti pubblici alle condizioni dell’articolo 104 del Trattato istitutivo UE);
  • favorire l’attuazione del federalismo fiscale.

L’avvio dal prossimo 1.1. dell’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni pubbliche costituisce il cardine irrinunciabile iniziato dalla riforma della contabilità pubblica  con legge n. 196/2009 e dalla riforma federale prevista dalla legge n. 42/2009.

Entrambe le leggi avevano delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi, informati ai medesimi principi e criteri direttivi, per l’attuazione dell’armonizzazione contabile.

Ora ci siamo e per gli enti territoriali grazie anche agli enti sperimentatori la delega è stata attuata dal decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42” come modificato dal decreto legislativo n. 126/2014.

L’enorme difficoltà nel rendere effettivamente disponibili i dati di bilancio delle Amministrazioni locali e regionali (e la loro correlazione con le risultanze con il bilancio dello Stato), nonché la convinzione che le amministrazioni debbano essere sottoposte alle medesime regole e debbano avere sistemi simili di controllo, rendendo così possibili comparazioni tra amministrazioni appartenenti al medesimo livello di governo e tra livelli di governo diversi, sono alla base del processo di riforma del sistema contabile.

La riforma stabilisce dal 1° gennaio 2015, dunque, per regioni ed enti locali, l’adozione di regole contabili uniformi, dal 1° gennaio 2016 di un comune piano dei conti integrato e di comuni schemi di bilancio autorizzatori, dal 1° gennaio 2017 l’adozione di un bilancio consolidato con le aziende, società o altri organismi controllati, la definizione di un sistema di indicatori di risultato semplici, misurabili, nonché dal 1° gennaio 2016 l’affiancamento, ai fini conoscitivi, di un sistema di contabilità economico-patrimoniale al sistema di contabilità finanziaria..


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