Il Piano Juncker

Il "Piano Juncker" (che prende questo nome dal Presidente della Commissione Europea che ne è il promotore) ha l’ambizioso obiettivo di rilanciare la crescita e l’occupazione e si basa su 3 aree:

1. la creazione di un Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS);

2. la creazione di una riserva di progetti credibile e di un programma di assistenza per veicolare i progetti di investimento dove sono maggiormente necessari;

3. la definizione di un programma per rendere l'Europa più attraente per gli investitori e per rimuovere le strettoie regolamentari.

Il plafond finanziario messo a disposizione è 21 miliardi di euro, che secondo le stime della Commissione Europea, attiveranno – in base ad un effetto leva 315 miliardi di € in tre anni grazie all’impulso fornito da questa nuova massa di liquidità ed all’effetto “fiducia” che ne dovrebbe conseguire.

La seconda area di operatività del Piano prevede la creazione di una riserva di progetti di investimento “credibile” affiancata ad un programma di assistenza tecnica per accedere e utilizzare le risorse finanziarie. L'obiettivo è quello di creare a livello di istituzioni UE un sistema trasparente per l'identificazione di progetti fattibili, assistere il processo di selezione dei progetti stessi e quindi definire le modalità di finanziamento. I progetti saranno valutati in base a tre parametri:

1. valore aggiunto apportato in ordine al perseguimento di obiettivi UE;

2. fattibilità economica e valore socio-economico;

3. avvio entro il triennio 2015-2017 e ragionevole aspettativa di impiego del capitale nel triennio.

La terza area del piano prevede la definizione di un programma per semplificare l’acceso e l’uso dei fondi in tutti i principali settori (infrastrutture, energia, telecomunicazioni, trasporti e digitale), nonché degli ostacoli nei mercati dei servizi e dei prodotti. Ciò dovrebbe incrementare l’attrattività degli investimenti nell'eurozona diverranno più attraenti. Questo terzo asse del piano prevede anche la creazione di un mercato unico dei capitali per accrescere l’offerta di capitali per le PMI e per i progetti a lungo termine.

Secondo quanto dichiarato dalla Commissione Europea, il FEIS diventerà operativo a metà 2015; dunque i tempi sono maturi ed è opportuno monitorare più da vicino le possibilità che potranno essere offerte per imprese ed enti pubblici. Antenna Europa capterà per i suoi lettori i segnali e li diffonderà tra essi.

Chi volesse acquisire maggiori dettagli sul piano può visitare il sito web della Commisione Europea (al seguente link: http://ec.europa.eu/priorities/jobs-growth-investment/plan/index_en.htm), oppure contattare lo staff di Antenna Europa antennaeuropa@promopa.it